Il numero crescente di casi in tutto il mondo sta spingendo i governi a prendere nuovi provvedimenti per il contenimento della diffusione del Covid-19. Mentre in alcuni Paesi sono già state disposte le chiusure di ogni attività nelle ore notturne, l’attenzione si concentra anche sui nuovi metodi messi a punto per individuare il virus. Si parla molto, infatti, dei test rapidi per il Covid-19, che in diverse regioni sono disponibili gratuitamente per determinate fasce di popolazione. In cosa consistono e, soprattutto, qual è la loro efficacia? Abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo, tracciando un quadro esaustivo sugli esami attualmente esistenti per individuare questa infezione.
COME VIENE INDIVIDUATO IL COVID-19: GLI ESAMI DISPONIBILI
Oggi esistono diversi esami diagnostici che determinano se si è entrati in contatto con il virus del Covid-19. Si tratta di:
- test molecolari, che ricercano il materiale genetico del virus, ovvero il suo RNA;
- test sierologici tradizionali o rapidi, individuano la presenza di anticorpi contro il virus;
- test antigenici rapidi, che individuano le proteine del virus.
Vediamo come si effettuano,quanto sono efficaci e quanto tempo occorre per avere un responso.
Il tampone rinofaringeo prevede il prelievo di materiale biologico dalle narici e dalla faringe tramite un bastoncino monouso; rileva la presenza del virus attraverso la ricerca diretta dell’RNA virale con analisi molecolare (RT-PCR). Il risultato viene comunicato entro 2 o 3 giorni; se è positivo, vuol dire che sul campione è stato trovato del materiale genetico virale, e che dunque il soggetto ha in corpo l’infezione; se è negativo invece no. Ha un basso margine di errore (la sensibilità è di circa il 98%) e individua il virus anche nei pazienti asintomatici. È l’esame di riferimento per il Covid-19 e si esegue nei laboratori autorizzati dal Ministero della Salute, dalle Regioni e dalle ASL.
TEST SIEROLOGICI
Il test sierologico consiste in un prelievo di sangue venoso, da effettuare presso il laboratorio analisi, nel quale viene ricercata la presenza di anticorpi, che sono di tre tipi diversi e indicano non solo se l’organismo è entrato in contatto con il virus, ma anche da quanto tempo: si tratta delle immunoglobuline IgA, IgM e IgG. Questo tipo di test ci dice quindi se la persona ha contratto il virus, ma non se è attualmente positiva; è utile per lo screening e il monitoraggio della popolazione, non soltanto delle fasce più a rischio. La sua efficacia, però, non è assoluta, poiché durante la fase di incubazione del virus gli anticorpi non sono ancora presenti e l’esame potrebbe dar luogo a un falso negativo.
Oltre ai due esami diagnostici a cui abbiamo appena accennato, e di cui molti hanno ormai sentito parlare, ci sono anche dei test sierologici rapidi, ovvero i pungidito, che danno risultati in circa 10 minuti. È necessaria una goccia di sangue, che si ottiene con un prelievo capillare (ovvero, pungendo il dito), e serve a individuare le immunoglobuline IgG e IgM, con un discreto livello di affidabilità. Come il test sierologico tradizionale, però, è utile soltanto per individuare pazienti che hanno già sviluppato degli anticorpi, quindi non nella fase acuta dell’infezione virale.
TEST ANTIGENICI RAPIDI
C’è un’altra categoria di test rapidi, utile a determinare in maniera più veloce ed economica se l’organismo è entrato in contatto con il Covid-19. Si tratta dei test antigenici rapidi, che consistono in un tampone rinofaringeo e ricercano specifiche proteine del virus, dette antigeni. Questo tipo di test richiede circa 30 minuti e non deve essere processato in laboratorio; come precisa la rivista Nature, è quindi adatto a esaminare in breve tempo un gran numero di persone, ad esempio in contesti come aeroporti o scuole. Nei mesi estivi, infatti, il nostro paese li ha utilizzati per controllare i passeggeri dei voli di rientro da località a forte rischio coronavirus. L’esito positivo necessita di un test molecolare per essere confermato.
I TEST RAPIDI PER IL COVID-19 SONO ATTENDIBILI?
Velocità e costo contenuto si pagano però in termini di accuratezza: mentre il tampone è in grado di individuare una singola molecola di RNA in un microlitro di soluzione, il test antigenico fornisce un risultato positivo soltanto quando la persona è molto contagiosa, nel momento in cui l’infezione ha raggiunto il suo picco, in presenza di migliaia, o forse decine di migliaia, di particelle virali, per cui può dare luogo a molti falsi negativi. È tuttavia uno strumento utile alla diagnosi differenziale, con una sensibilità pari circa all’85%, che è comunque una buona percentuale. In particolar modo con l’avvicinarsi al momento dell’anno in cui i casi di influenza stagionale andranno man mano ad aumentare e sarà necessario individuare prontamente i pazienti affetti da Covid-19, il test antigenico rapido potrà avere un’importanza sempre maggiore.
TEST RAPIDI NELLE SCUOLE: PARTE LO SCREENING IN MOLTE REGIONI ITALIANE
Il 29 settembre, una circolare del Ministero della Salute ha fornito alcuni chiarimenti sulle diverse tipologie di esami diagnostici disponibili e in particolare ha sottolineato che i test antigenici rapidi, pur non avendo la stessa attendibilità di quelli molecolari, permettono di individuare un numero cospicuo di casi in tutti quei contesti dove è necessario analizzare tante persone. La circolare ne auspica in particolare l’utilizzo nelle scuole, un invito che è stato colto già da alcune regioni.
CHI PUÒ SOTTOPORSI AI TEST RAPIDI?
La scuola non è l’unico settore in cui i test antigenici possono contribuire a isolare i casi di Covid-19- È di questi giorni, infatti, la notizia che all’aeroporto di Genova i passeggeri in arrivo da alcuni stati (Belgio, Francia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda del Nord, Spagna e Repubblica Ceca) possono sottoporsi al test su base volontaria.
In alcune regioni, come in Emilia-Romagna, sono già attive campagne di screening che prevedono invece l’impiego dei test sierologici rapidi, disponibili in farmacia gratuitamente e previo appuntamento, per alunni e studenti da 0 a 18 anni (e maggiorenni che frequentano le scuole superiori), genitori, fratelli/sorelle, familiari conviventi e tutori legali degli alunni/studenti, studenti universitari che hanno il medico curante in regione.
Nel frattempo, il Ministero sta lavorando a un documento con le indicazioni per un impiego più razionale dei diversi test disponibili per il Covid-19, che sarà pubblicato a breve.
Articolo ripreso da: InSalute
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